Blockchain. Questa parola ultimamente è uscita dal vocabolario dei soli esperti del settore per entrare nella comunicazione di massa. Si parla di questa innovazione come alla fine degli anni novanta si parlava del world wide web, cioè in termini di “rivoluzione”, ma sarà veramente così? Molti esperti del settore sono convinti che la blockchain sia solo un pezzo di un puzzle composto da molti più elementi, che messi insieme potranno realmente condurre ad un cambiamento radicale.
Al momento molte società specializzate in soluzioni per la trasformazione digitale del settore dei servizi finanziari stanno lavorando a diverse sperimentazioni per generare Use Case e prototipi (o nel caso di software PoC) necessari a dimostrate la capacità di generare valore dei sistemi DLT (Distributed Ledger Technology) che sono il cuore della blockchain.
Pensando al mondo bancario, che è da anni al centro del business di SIAED, l’applicazione più immediata di questa tecnologia potrebbe essere attivata nell’ambito della condivisione delle informazioni: è grande infatti il capitale informativo che non è ancora stato monetizzato. Questo potrebbe essere il primo passo di un piano in più fasi che vede come partner ideali gli operatori da sempre impegnati nel supporto tecnologico e commerciale alle attività finanziarie.
Intanto proprio le banche stanno facendo da apripista su questo terreno nuovo. In Italia da dicembre un primo gruppo di banche, riunite da Abi Lab, il laboratorio tecnologico promosso dall’Associazione bancaria italiana, ha iniziato la sperimentazione operativa di una blockchain. L’obiettivo è quello “di conseguire i vantaggi derivanti dalla trasparenza e visibilità delle informazioni, dalla maggiore velocità di esecuzione delle operazioni e dalla possibilità di effettuare verifiche e scambi direttamente sull’applicazione[1].”
Come tecnologia DLT è stata selezionata “Corda” sviluppata da R3 e, con la collaborazione di Ntt Data per lo sviluppo applicativo e come fornitore dell’infrastruttura di nodi Sia, che ha definito un nuovo processo di spunta. Attraverso l’utilizzo della piattaforma DLT e l’implementazione di Smart Contract, sarà inoltre possibile effettuare il riscontro automatico delle transazioni bancarie semplificando e accelerando il processo di riconciliazione.
La fase pilota vuole costituire una base per successive implementazioni sinergiche delle tecnologie DLT, estendendone l’applicazione anche a nuovi e diversi ambiti e processi grazie alla maggiore conoscenza di questi strumenti innovativi. Anche SIAED segue con interesse le applicazioni di questa tecnologia che permette di condividere in sicurezza i propri database, quindi informazioni e che, combinata alle tecnologie di analisi di Big data, potrebbe preludere ad una rivoluzione nel campo dell’efficienza e dell’efficacia della progettazione di soluzioni e servizi.
[1] http://www.bancaforte.it/notizie/2018/06/spinta-blockchain